Patrizia Punis
Settore disciplinare: CODI/07 Violoncello
Scrissero di lei: un Beethoven a forti tinte, espressivo da Sturm und Drang… un’esecuzione di estrema efficacia (SBK, Rhein-Neckar-Zeitung); uno Chopin così si vorrebbe sentire spesso (Mieczysław Wodziński); l’anima sulla punta delle dita… la violoncellista ha fatto onore a Brahms, con una padronanza assoluta del suo strumento e le sue sonorità uniche (Denis Deschamps); sembra impossibile riuscire a dare un suono al silenzio, ma Šostakovič e Patrizia Punis sanno farlo (Lene Kryger). È maturata nel clima internazionale degli insegnamenti di Daniil Šafran (che, allora presidente del concorso Čajkovskij di Mosca, la volle borsista della Fondazione Romanini), Alain Meunier, Amedeo Baldovino. Fin da giovanissima si è esibita prevalentemente in duo in Italia, Albania, Austria, Belgio, Croazia, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Malta, Marocco, Messico, Norvegia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Serbia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera. Più volte ospite di Vienna (Bösendorfer Saal) ed Edimburgo (St. Cecilia’s Hall), solista con l’Orchestra da camera di Città del Messico, ha registrato per la RAI, ha vinto il premio Caraian, si è affermata nel concorso nazionale ordinario per esami e titoli a cattedre di violoncello nei Conservatori. È laureata in Storia e ha insegnato informatica nel maggiore Ente di formazione italiano.